domenica 29 maggio 2011

Il potere della televisione limita la democrazia

Il filosofo Herbert Marcuse,nel 1971,sostenne quanto segue:"Ora bisogna riconoscere che la libertà negli Stati Uniti d'America è maggiore che nell'Unione Sovietica.D'altra parte non si può ignorare in che misura questa democrazia è una democrazia limitata.In effetti non esiste un'opposizione che possa disporre dei mezzi di comunicazione di massa.La sinistra non ha un accesso adeguato ai suddetti mezzi di comunicazione,perchè non possiede l'enorme quantità di denaro,necessario per procurarsi un'eguale porzione di spazio nelle catene televisive.Inoltre il processo politico è monopolizzato dalle gigantesche macchine dei due grandi partiti,democratico e repubblicano".(Herbert Marcuse.Rivoluzione o riforme? Armando,pagina 27).A mio giudizio le predette tesi di Marcuse sono tuttora valide e,quindi,gli Stati Uniti d'America sono una democrazia limitata da preferire,sempre,alle dittature.Anche in Italia fino a quando ha governato la Democrazia Cristiana,con i suoi alleati,hanno avuto pochi spazi in televisione,in parte,il Partito Comunista Italiano,ma,soprattutto,il Partito Radicale,il Movimento Sociale Italiano,i Verdi e la Lega Nord.Nel 1994 l'entrata in politica di Silvio Berlusconi,proprietario di tre reti televisive a diffusione nazionale,ha evidenziato ancora di più il ruolo importantissimo che svolge la televisione nell'influenzare il voto dei cittadini.E Silvio Berlusconi,in passato e attualmente,ricoprendo la carica di Presidente del Consiglio ha un maggiore potere grazie alla televisione,giacchè controlla la maggioranza della televisione statale,ossia la RAI.Infine specifico che la democrazia italiana è migliore di quella statunitense,dato che in Italia durante le campagne elettorali e referendarie la legge garantisce pari spazi in televisione,mediante le tribune politiche,i messaggi informativi e le pubblicità informative,a tutti i partiti politici,mentre ciò non avviene negli Stati Uniti d'America.

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