lunedì 28 marzo 2016

Due mie lettere pubblicate dal Corriere Adriatico

Passo a riportare il testo,con il titolo,di due mie lettere pubblicate dal Corriere Adriatico. Corriere Adriatico del 23 agosto 2015.Ritorno al passato.Le"case chiuse"per il sesso a pagamento.Poichè le prostitute non ledono la libertà altrui,ritengo giusto riaprire i locali di prostituzione,i cui proprietari saranno dei privati ed in cui ci staranno delle prostitute maggiorenni e non costrette a prostituirsi.L'accesso ai locali di meretricio sarà vietato ai minori di 18 anni.Specifico che la legge imporrà una tassa,non alle prostitute,ma ai proprietari dei locali di prostituzione,i quali faranno pagare un biglietto d'ingresso ai loro clienti.Infine legalizzando il sesso a pagamento,in luoghi chiusi,verrà meno la prostituzione lungo le strade. Corriere Adriatico del 6 marzo 2016.Le unioni civili.La nuova legge viola palesemente la Costituzione.L'articolo 29 della Costituzione della Repubblica Italiana così recita:"La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi,con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare".Pertanto la legge sulle unioni civili,approvata,non in via definitiva,dal Senato,viola,palesemente,l'articolo 29 della Costituzione della Repubblica Italiana.Infatti con un trucco giuridico si usa l'espressione unione civile,per volerla distinguere dal matrimonio,ma a tale unione civile vengono attribuiti dei diritti propri del matrimonio! Io sono agnostico e qui la religione cattolica non c'entra nulla.Anche il matrimonio civile come sancisce,giustamente,l'articolo 29 della Costituzione della Repubblica Italiana,è riservato,unicamente,ad un uomo e ad una donna,poichè il matrimonio implica la possibilità di avere figli.Rivolgo,quindi,un appello ai Deputati della Camera dei Deputati,affinchè non approvino la suddetta,incostituzionale,legge sulle unioni civili.Specifico che io sono contrario al matrimonio,in quanto,da filosofo edonista,sono favorevole alla libertà sessuale delle persone,di qualsiasi orientamento sessuale.

sabato 26 marzo 2016

lunedì 21 marzo 2016

Distinguere è un'attività dei filosofi

Un'attività dei filosofi consiste nel distinguere il giusto dallo sbagliato,il bene dal male,la libertà dalla non libertà,la giustizia dall'ingiustizia,il positivo dal negativo,il logico dall'illogico,il vero dal falso,l'utile dall'inutile,il non contraddittorio dal contraddittorio,il bello dal brutto.

mercoledì 16 marzo 2016

Il Presidente del Consiglio,Matteo Renzi, deve dimettersi,poichè ha violato l'articolo 89 della Costituzione della Repubblica Italiana

In data 9 marzo 2016,presso palazzo Chigi,il Presidente del Consiglio,Matteo Renzi,ha firmato la legge sull'omicidio stradale,per attribuire,falsamente,a scopo propagandistico,solo a se stesso e al suo Governo,il merito dell'approvazione di tale legge,mentre invece è stato il Parlamento,a stragrande maggioranza,ad approvare la legge sull'omicidio stradale,in assenza della firma di promulgazione della legge sull'omicidio stradale da parte del Presidente della Repubblica,Sergio Mattarella,come prevede l'articolo 87 della Costituzione della Repubblica Italiana.Pertanto il Presidente del Consiglio,Matteo Renzi ha violato,palesemente,l'articolo 89 della Costituzione della Repubblica Italiana,nel seguente punto:"Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei ministri".Specifico che,incredibilmente,non vi è alcuna legge che sanzioni le violazioni,non violente,della Costituzione della Repubblica Italiana,compiute da Parlamentari,Ministri e Presidente del Consiglio.La sanzione,minima,per un politico che violi,in modo non violento,la Costituzione dovrebbe consistere nella decadenza dalla propria carica politica e,quindi,io affermo che il Presidente del Consiglio,Matteo Renzi,avendo violato l'articolo 89 della Costituzione della Repubblica Italiana,deve dimettersi.

sabato 5 marzo 2016

La giusta idea antifascista

Riporto il testo di una mia lettera a Il Messaggero che è stata censurata da Il Messaggero. "Roberto Gervaso continua a sostenere tesi filofasciste e a riprova di ciò cito,da un suo articolo su Il Messaggero del 24 febbraio 2016,quanto segue:"Il 1929 è per il Duce un anno colmo di fato.Fa pace con la Chiesa.Nel marzo convoca i comizi elettorali.Gli italiani sono chiamati ad approvare o bocciare 400 candidati alla Camera,tutti designati dal Gran Consiglio e debitamente addomesticati dal regime...Ormai sono tutti con il Duce che sarà un dittatore,ma è anche un fior di politico.Annusa l'aria e non sbaglia una mossa.8.519.559 i sì,135.761 i no...La mancanza di opposizione e il clima poliziesco hanno giocato un notevole ruolo.Il fascismo è consolidato.Le cose vanno bene e gli italiani,sempre scontenti,non nascondono la loro soddisfazione.Fuori dal coro e dal gregge languono rancorosi solo gli irriducibili".Ora definire,come fa Roberto Gervaso,un fior di politico il dittatore Mussolini per avere,il medesimo Mussolini,organizzato delle elezioni,palesemente,antidemocratiche,con il solo partito fascista,è inaccettabile.Sostenere,poi,come fa Gervaso,che la mancanza di opposizione e il clima poliziesco svolse un notevole ruolo,nel determinare la vittoria di Mussolini,nelle elezioni antidemocratiche del 1929,è falso,giacchè,in tali elezioni antidemocratiche,fu fondamentale e decisivo il ruolo svolto dalla mancanza di opposizione e dal clima poliziesco,nel determinare la vittoria di Mussolini.Ed è offensivo,come fa Roberto Gervaso,definire rancorosi i pochissimi antifascisti nell'Italia del 1929.I pochissimi antifascisti,durante la dittatura fascista,avevano ragione,mentre i milioni di italiani fascisti avevano torto.La giustezza di un'idea non dipende dal consenso che tale idea ha,tanto è vero che,nel 1932, anche il partito nazista di Hitler vinse le elezioni,in Germania,ma l'orribile ideologia dittatoriale,razzista ed antisemita del dittatore Hitler era,palesemente,ingiusta,liberticida e criminale.Concludo ricordando tre antifascisti,durante la dittatura fascista.Nel 1929 don Luigi Sturzo si trovava in esilio a Londra.Tra il 1927 ed il 1928 Alcide De Gasperi,per sedici mesi,fu incarcerato dal regime fascista.Nel 1930 Ernesto Rossi fu condannato dal tribunale speciale fascista a vent'anni di carcere e nel 1939 fu confinato a Ventotene".