domenica 1 ottobre 2023

Le mie citazioni,(prima parte),da Il Secondo Trattato sul Governo del filosofo John Locke

 Di recente ho riletto il libro del filosofo John Locke,Il Secondo Trattato sul Governo ,da cui farò delle citazioni.                                                                                                                           "Quanto terreno un uomo dissoda,semina,bonifica e coltiva,e di quanto può usare il prodotto,tanto è di sua proprietà.Egli con il suo lavoro lo ha,per così dire,recinto dalla proprietà comune.La recinzione fatta a proprio vantaggio non riduceva la parte che restava a disposizione degli altri.La misura della proprietà è stata ben fissata dalla natura in base all'entità del lavoro degli uomini e ai mezzi richiesti per la sussistenza.Chi si appropria della terra con il suo lavoro non diminuisce ma incrementa gli approvvigionamenti comuni dell'umanità.Infatti le provviste che servono al sostentamento della vita umana prodotte da un acro di terra recintata e coltivata sono,a dir poco,dieci volte maggiori di quelle prodotte da un acro di terra di eguale fertilità,ma lasciata incolta e in comune. È chiaro che gli uomini hanno consentito a un possesso della terra sproporzionato e ineguale,avendo con un tacito e volontario consenso escogitato un modo con cui uno può legittimamente possedere più terra di quella di cui può usare il prodotto,ricevendo in cambio del sovrappiù oro e argento che può accumulare senza far torto a nessuno,dato che questi metalli non si deteriorano nè vanno perduti nelle mani del possessore.Questa divisione dei beni nella ineguaglianza dei possessi privati,gli uomini l'hanno resa attuabile al di fuori della società e senza contratto,soltanto attribuendo un valore all'oro e all'argento e accordandosi tacitamente sull'uso della moneta.Infatti nei governi il diritto di proprietà è regolato dalle leggi e il possesso della terra da costituzioni positive".(John Locke.Il Secondo Trattato sul Governo.Edizione RCS,pagine 34,35,37,38,39, 47,48).












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