giovedì 26 aprile 2012

Nota sul filosofo del piacere Aristippo

Aristippo di Cirene fu il filosofo greco che sostenne la tesi secondo cui la vita consiste nel perseguimento del proprio piacere,ma Aristippo affermò pure che non si deve essere schiavi del proprio piacere.Passo,ora,ad illustrare ulteriormente la filosofia edonistica di Aristippo,mediante delle citazioni tratte dal libro di Luciano De Crescenzo,Storia della filosofia greca.Da Socrate in poi."Aristippo,malgrado fosse nato in Africa,(intorno al 435 a.C.),restava pur sempre un greco:la città dove nacque,Cirene,era stata fondata,un paio di secoli prima,da coloni greci.Per capire Aristippo è necessario conoscere il suo rapporto col denaro.Non era assolutamente avido:se ne procurava abbastanza da soddisfare i suoi desideri,(che erano tanti).Era solito dire:"E' meglio che il denaro vada perso per Aristippo che non Aristippo per il denaro".In caso di necessità sarebbe stato prontissimo a vivere come un povero.Un giorno ,uscendo dal bagno pubblico,indossò, per scherzo, il mantello sporco e sdrucito di Diogene.Il primo contrasto ideologico tra i discepoli di Socrate,nasce tra l'edonismo di Aristippo,che è soprattutto,consapevolezza della realtà sensibile,e l'idealismo di Platone.Il pensiero di Aristippo si concentra sulla capacità di saper vivere l'istante che fugge."Il piacere è un venticello,il dolore una tempesta,la vita di tutti i giorni uno stato intermedio, paragonabile alla bonaccia".Questa prosa velica di Aristippo ci fa capire come sia necessario dirigere la nostra barca nella zona dove spira il piacere.Acchiappare il piacere,diceva Aristippo,è lo scopo della vita,facendo attenzione, però,a non restarne schiavi".(Opera citata,pagine 61,62,63,64,65,66,69.Mondadori).

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